Dipendenza dai giochi online


Interessantissimo articolo di Fabio Corvini, formatore ed educatore presso istituti scolastici sull'uso consapevole della rete internet e degli strumenti informatici, relatore in convegni tematici, scrittore nel sul blog: http://viverenelweb.blogspot.it/ che invito caldamente a seguire, nonchè caro amico con il quale, spesso, condividiamo riflessioni e ci scambiamo spunti, opinioni ed esperienze circa le problematiche relative ad un improprio e spesso superficiale utilizzo della rete internet. Mi è piaciuta molto la sua analisi, sintetica quanto efficace, sul tema delle dipendenze dai giochi online, pertanto la riporto integralmente.

Ci sarebbe davvero tanto da dire, sulla dipendenza da giochi online, inserita ormai in via definitiva nella terza sezione del DSM 5, uno dei manuali sui disturbi psichiatrici più usato sulla terra. Questo comporta  delle implicazioni sociali molto importanti: rendere questa problematica di attualità e pubblico dominio incoraggia chi ne soffre a chiedere aiuto ai centri specializzati nel trattamento delle dipendenze da gioco e da videogioco,  così da ridurre drasticamente i potenziali problemi non solo inerenti la salute, ma anche a livello legale, vedi per esempio l’ambito lavorativo.


Già dagli anni ’80 giochi come Space Invaders o Packman iniziavano a costituire dei problemi seri, per chi ne faceva un uso smodato all’interno dei vari locali dove erano esposti. Le persone passavano gran parte del tempo impegnati in questi giochi e nel tempo, lo sviluppo di giochi interattivi online e dei giochi di ruolo ha fatto aumentare esponenzialmente il fenomeno della dipendenza. La dipendenza da giochi online condivide con la dipendenza da sostanze, a livello molecolare, sia le variazioni nei circuiti neurotrasmettitori, con varie alterazioni, che le azioni comportamentali come il controllo degli impulsi,  l’inibizione, il controllo cognitivo.

Oggi il mercato dei giochi online sta vivendo un periodo di massimo boom economico: nel 2012, più di due milioni di persone ha giocato con i giochi online: giochi di ruolo, giochi in cui si simula l’attività di un cecchino, giochi di strategia. I giochi maggiormente usati sono comunemente definiti con l’acronimo MMOPGs (Massively Multiplayer Online Role-Playing Games) e sono giochi di ruolo in cui è possibile giocare simultaneamente da tutte le parti del mondo e a qualsiasi ora, da soli, oppure in società con altri giocatori.

Ma cosa deve avere un gioco online per attirare l’attenzione a così tanti utenti?

-Per prima cosa, sicuramente una buona reputazione tra le community dei giocatori online
-Ha una componente sociale: oltre a giocare, è possibile chattare con gli altri utenti così da trovare nuovi amici o alleati nel caso degli “sparatutto”, quindi creare nuove relazioni e vere e proprie squadre di gioco
-Dona la possibilità di giocare attraverso un proprio “avatar” che permette di scappare dalla vita di tutti i giorni

Un’approfondita ricerca del 2011, mostra come queste caratteristiche appena citate siano gli elementi predittivi dell’insorgere di una dipendenza da giochi online; inoltre, un ruolo fondamentale nel diagnosticare un’eventuale dipendenza, è dato dalla quantità di ore che la persona dedica al gioco. Quindi, più il gioco ha buona reputazione tra gli utenti, più induce l’utente a giocare e rischiare la dipendenza.

Nel 1983 quando uscì il primo rapporto sulla dipendenza da videogiochi si evinceva come fossero  gli adolescenti, i soggetti più colpiti. Quando 20 anni dopo, nel 2000, i giochi online divennero popolari, si pubblicarono i primi articoli sulla dipendenza da videogioco/gioco online. Qualche numero? In Germania, è affetto l’1.5% degli adolescenti, numero che sale drasticamente al 50% tra gli adolescenti della Korea e dei paesi dell’Asia. Proprio per questo da anni nel sudest asiatico sono attuate una serie di iniziative per arginare il problema: in Korea per esempio il 32% dei soggetti a cui è stata diagnosticata una dipendenza da giochi online, è stato ricoverato in ospedale apposito; in Giappone, invece, il Ministero della Salute ha istituito delle vere e proprie residenze dove ricoverare le persone affette da questa dipendenza. Anche in Europa sono sorti, in questi anni, dei centri per la cura della dipendenza da giochi online, come per esempio in Germania o nel Regno Unito.

Da anni, infatti, gli studi mostrano come la dipendenza da giochi online sia associata a gravi conseguenze per la salute psicofisica della persona e questi sono i risultati:


-Riduzione drastica delle relazioni interpersonali
-Riduzione/assenza/azzeramento degli hobbies
-Cattiva igiene del sonno
-Calo nelle prestazioni lavorative e scolastiche (minori)
-Nascita dell’ ossessione per il gioco
-Calo nelle prestazioni sessuali (adulti-entrambi i sessi)
-Calo nelle abilità dove viene richiesta attenzione
-Aumento dell’aggressività e dell’ostilità (minori su adulti e viceversa)
-Aumento dello stress con il rischio di epilessia
-Attuazione di coping disfunzionali
-Calo della memoria verbale
-Aumento della solitudine e dell’isolamento da luoghi e persone.
-Aumento di peso, bulimia e obesità (minori)
Queste invece le 6 componenti che costituiscono il processo biopsicosociale che porta alla dipendenza:

-A livello comportamentale la persona è totalmente assorbita dal gioco
-Il gioco è un modo per fuggire da una realtà che non piace e permette di provare emozioni piacevoli e portare la persona all’euforia
-La persona sente il bisogno di prolungare il tempo passato a giocare per sentire gli effetti positivi su se stesso (emozioni piacevoli)
-La persona diventa ansiosa, depressa, irritabile se non può giocare
-Emerge velocemente un significativo ritiro sociale: lavoro, amicizie, hobbies
-Nonostante la persona capisca la gravità della sua situazione e smetta per un po’ di giocare, non riesce a stare senza e ricomincia

I fattori principali di rischio:

-Mutamento della personalità (nevroticismo, ostilità, aggressività, tendenza a ricercare sempre sensazioni nuove)
-Crescita della motivazione al gioco
-Caratteristiche strutturali del gioco e possibili ricompense (non sempre sotto forma di denaro)
-Significato che la persona attribuisce al gioco: utilizzo del gioco come compensazione per i fallimenti nella vita reale
-Significato che la cultura di appartenenza dà al gioco
-Tendenza all’evitamento sociale
-Interesse per le sfide
-Utilizzo del gioco come funzione “narcotica”

Dal punto di vista delle relazioni interpersonali, chi soffre di dipendenza da giochi online preferisce passare il suo tempo con gli amici conosciuti in rete e crede che questi siano molto più veritieri e intensi rispetto a quelli della vita reale.
I dipendenti da giochi online, giocano  per non provare insoddisfazione e questo è un indicatore dell’ insorgere dei sintomi legato al ritiro a cui vanno incontro man mano che vengono sempre più “catturati” dal gioco.

Dunque, le conclusioni portano a questi consigli: è molto importante, soprattutto per il significato che spesso la persona dà al gioco, incoraggiare l’utente, minore o adulto ch’esso sia, a frequentare gruppi di attività sportive, musicali e di aggregazione, così da soddisfare il desiderio insito di sfida e di competizione all’interno, però, in un gruppo di pari nella vita reale. Questa dipendenza, che spesso porta alla demenza digitale, oltre che alla tossicità mentale, può essere debellata, specialmente sui minori. Meno ore davanti ad un device che permetta il gioco, non può che essere salutare e istruttivo allo stesso tempo.

Fabio Corvini
http://viverenelweb.blogspot.it/

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